sabato 16 luglio 2011

Ricordo di un compagno

di Erveda Sansi


Ricordo di un compagno

«Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso volere d'essere niente.

A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.»

Fernando Pessoa

Incontravo spesso Giovanni Mazzoni (1952-2011), chiamato anche Stachanov, ci si scambiava un saluto, poche parole. Era cambiato, troppo per me. Considerava il proprio dramma ineluttabile, senza via d’uscita. Aveva perso fiducia in se stesso, l’immagine di sé che ne traspariva era quella calzatagli da qualcun altro. Una volta provai a parlargliene, si mise a parlare a voce altissima, come se fossi sorda, dicendomi che lui era pazzo, a prova di ciò mi disse che una volta aveva creduto di essere una lampadina. Volli sdrammatizzare: meglio sentirsi una lampadina per una volta che un padre eterno sempre. Però, ribadì, spesso mi sento la vittima di un complotto e si immedesimava in un’altra persona. Gli dissi che anche Fernando Pessoa si sentiva spesso qualcun altro, e con ciò? Ma tra me pensavo che vittima di un complotto lo era davvero, se no non sarebbe stato in quella situazione, il volto irrigidito e la parlata strascicante per effetto degli psicofarmaci. Lo avevo conosciuto negli anni ’70; ci si organizzava in gruppi e collettivi, si facevano dibattiti, mangiate e bevute in casa o nella baita di qualcuno di noi. Si suonava la chitarra, ci si innamorava, si discuteva di politica anche nei giorni di festa. C’era anche una radio libera a Morbegno, Radio Erre. Si ciclostilavano volantini e giornali autoprodotti e si sostenevano gli scioperi degli operai. Lo Stachanov era molto impegnato; lo ammiravo perché pur essendo operaio ne sapeva di più degli studenti, spesso. Era coerente, uno di quelli che non si tirano indietro. Ultimamente lo vedevo con le sue canne da pesca, come un’immagine surreale spuntare da qualche angolo di strada ed ero contenta perché sapevo che quell’attività gli portava soddisfazione. Che sia morto così giovane proprio non mi va giù, così ho fatto una piccola ricerca sugli effetti dei neurolettici: